I due grandi temi che hanno occupato i nostri pensieri e le nostre immaginazioni in questo anno e mezzo di pandemia: il corpo e la Natura. Il corpo perché i nostri corpi di bambini e di adulti erano esposti al rischio del contagio, della malattia e persino della morte. Poi subito dopo il pensiero è andato alla Natura intorno a noi, alle nostre città inquinate, all’aria che respiravamo, al bisogno di ritrovare un equilibrio con tutto ciò che non è un prodotto dell’uomo e del suo lavoro.

La Natura, di cui siamo parte, ha nell’albero un simbolo infantile intramontabile ed eterno. Così dopo l’anno scorso, in cui abbiamo concentrato sul tema del corpo la nostra attenzione nei laboratori del festival, quest’anno ci concentriamo invece su questo tema.

La novità dell’anno sarà l’attenzione rivolta alla calligrafia. Oggi nelle scuole non si insegna più a “scrivere bene”, in modo leggibile, a fare della scrittura a mano un elemento che unisce corpo e mente, pensiero e manualità. La calligrafia è molto più che uno strumento di comunicazione, è un esercizio spirituale, un modo per rendere armoniche le nostre attività espressive. Per questo abbiamo invitato un terzetto di calligrafi italiani e stranieri, Luca Barcellona, James Clough e Alessandra Barocco, con cui lavoreremo a recuperare l’altra faccia dello scarabocchio, tema da cui siamo partiti quattro anni fa.

L’incontro con Sebastião Salgado, grande fotografo del lavoro umano e della Natura, diventa un momento di preparazione al festival di Novara che sarà inaugurato da Massimo Recalcati, con una riflessione sulle conseguenze psichiche della pandemia. Mariangela Gualtieri e Chandra Candiani, due delle  poetesse tra le più brave e seguite in Italia, ci accompagneranno con i loro versi: un esercizio di respirazione e di riflessione. La poesia rende il mondo più bello.

 

Marco Belpoliti
curatore Scarabocchi

 

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