In gioco: figure e parole
Scarabocchi, il festival che ragiona sulla semplicità di un gesto che appartiene a tutte le età, torna dal 16 al 18 settembre. In gioco: figure e parole è il tema della 5. edizione della rassegna dedicata all’immaginazione di bambini, bambine e di noi adulti.
Scarabocchi conferma la sua vocazione a tenere insieme incontri parlati e laboratori di attività, incontri per bambini e ragazzi e quelli per adulti, che insieme compongono il pubblico privilegiato della nostra festa che si terrà negli spazi del Broletto, nel suo grande cortile e nelle stanze dell’antico palazzo. Il programma completo sarà disponibile dal 20 luglio qui, su scarabocchifestival.it.
Parola a Marco Belpoliti, curatore di Scarabocchi: “La parola gioco ha due diversi significati e due diverse origini. Viene dal latino iocu che significa propriamente «gioco di parole, facezia», ovvero l’elemento dello «scherzo»; poi c’è la parola ludu, che è quella che usiamo comunemente come aggettivo – ludico – che significa «gioco in azione». Parola e azione sono i due aspetti preponderanti del gioco. Nel progettare la nuova edizione di Scarabocchi. Il mio primo festival abbiamo tenuto conto di questi due significati. Ci sono incontri in cui l’aspetto della parola ha la sua prevalenza, e altri in cui è l’azione ludica a dominare”.
L’inaugurazione sarà venerdì 16 settembre alle ore 18 al Teatro Coccia con Francesco Tullio Altan, uno dei maggiori umoristi e disegnatori italiani, un vero e proprio moralista per immagine, che compie ottanta anni e che festeggeremo insieme a un altro scrittore e umorista, Michele Serra, una coppia per giocare con il visivo e con l’auditivo (biglietti disponibili da fine luglio). Info qui.